Ricondizionare il monoammortizzatore della Pegaso

Quella che segue è la spiegazione dell'operazione che ho eseguito sulla mia moto. Il contenuto è divuldato a scopo puramente informativo, non mi assumo alcuna responsabilità per danni provocati a persone o cose derivanti dall'applicazione di quanto descritto.

Un ringraziamento particolare va a Sergio, l'autore della guida pubblicata sul sito Apriliaontheroad, da cui ho tratto le informazioni necessarie per l'intervento di seguito descritto.

Iniziamo con un po' di nozioni per capire cosa andremo a fare.

Il monoammortizzatore che equipaggia la mia Pegaso è prodotto dalla Sachs. Esternamente si nota la molla che ha la funzione di opporre resistenza alla compressione: quindi attenua lo schiacciamento e riporta il forcellone nella posizione iniziale. Questa molla è regolabile nel precarico tramite le ghiere di alluminio che non fanno altro che comprimerla ed indurirne quindi il comportamento.

Solo la molla però non basta a fare un ammortizzatore, perché la moto rimbalzerebbe letteralmente risultando inguidabile. Occorre quindi smorzare la forza della molla.

Componenti interni dell'ammortizzatore

L'olio all'interno dell'ammortizzatore, sotto la pressione del pistone nella fase di compressione, entra nella parte inferiore del pistone, passa attraverso delle lamelle molto strette e fuoriesce dietro al pistone consentendogli di avanzare. L'olio in questo passaggio rallenta la corsa del pistone e, conseguentemente, il movimento oscillarorio causato dalla molla: questo è lo smorzamento. Provate a riempire di acqua una siringa e svuotetela velocemente, prima con l'ago e poi senza: vedrete che con l'ago la siringa opporrà maggiore resistenza; se poi al posto dell'acqua usaste dell'olio, questa resistenza sarà ancora maggiore, comprenderete quindi che l'effetto smorzante è influenzato sia dal condotto che attraversa l'olio, sia dalla densità dello stesso.

All'interno dell'ammortizzatore vi è un compartimento gas (azoto) ed un compartimento olio. Il pistone durante le compressioni si muove all'interno del compartimento olio; dato che il volume aumenta a causa dello stelo che entra dentro e l'olio non si può comprimere, ecco che si spiega la funzione del compartimento gas: l'aumento di volume del compartimento olio spinge il diaframma che separa i due compartimenti e comprime il gas che quindi ha una finzione di "cuscinetto".

L'intervento di ricondizionamento consisterà nel decomprimere il compartimento gas, sostituire l'olio, installare una valvola per ripristinare la pressione del gas.

Ecco com'é fatto

Ed ora la revisione.

Iniziamo con la rimozione della molla. Quest'operazione è alquanto ostica: abbiamo assicurato il mono alla morsa, con uno stringente abbiamo compresso la molla e con due grossi cacciavite facendo leva abbiamo sfilato il fermo di alluminio che, come si vede in foto, porta i segni della lotta  .

Giriamo il mono nella morsa ed individuiamo il punto in cui praticare il foro per far fuoriuscire il gas dal compartimento e decomprimere così il mono (ricordiamo che si tratta di azoto ad una pressione inferiore ai 15 bar, quindi non c'é rischio di esplosione). Se non facessimo così, non appena tenteremmo di aprirlo i componenti interni verrebbero sparati fuori dalla pressione interna. Individuato il punto, procediamo con la foratura di 2-3 mm che servirà poi da guida per il foro per l'inserimento della valvola di ricarica. La posizione del foro va valutata attentamente in funzione della valvola da utilizzare. La soluzione migliore sarebbe quella di usare una valvolina da avvitare nel foro appositamente maschiato (filettato). Tuttavia, dopo estenuanti ricerche, ho dovuto desistere dato che non c'è stato verso di trovare una valvola del genere. Ho quindi ripiegato su una valvola metallica per cerchi in lega, che ha il vantaggio di avere l'attacco per il manometro. Queste valvole si inseriscono dall'interno attraverso un foro non filettato, più largo del corpo della valvola, affinchè il collo della guarnizione (vedi foto) entri dentro, poi il dado e la rondella dall'esterno stringono il tutto. Avevo valutato la possibilità di tagliare la testa interna della valvola per poterla avvitare dall'esterno, ma non sono riuscito a trovare un maschio per filettare il foro per il filetto della valvola, quindi ho optato per l'inserimento dall'interno sigillando il tutto con del serra filetti forte anaerobico, la guarnizione si adatterà poi alla superficie interna leggermente concava del corpo ammortizzatore.

Prima di bucare, ho posizionato la rondella e con un punteruolo ho segnato il punto da forare; se vi trovaste nelle stesse condizioni, vi consiglio di avvicinare la rondella verso l'interno lasciando 1 mm dal bordo esterno, perchè la testa all'interno del mono sarà più larga della rondella, quindi una posizione più interna offrirà un posizionamento migliore .

Una volta effettuato il foro, non ci saranno più tensioni interne, quindi potremo procedere senza pericolo con l'apertura del mono. Battendo col martello la lama di un cutter iniziamo ad estrarre il parapolvere continuando poi con una spatola o un cacciavite. A questo punto sarà visibile l'anello di tenuta superiore (un fermo a "C" che blocca la tenuta idraulica). A causa del ridotto spazio di manovra è molto difficile da togliere: la tecnica migliore è quella di attaccarlo dall'a; a questo punto si deve intervenire con un cacciavite da orologiaio da inserire dietro l'anello per fare levalto in prossimità di una estremità con un movimento a scavare per scostarlo leggermente dalla parete.

Io non ci sono riuscito (forse con un cutter alto max 5 mm...), allora ho optato per il piano B. Ho misurato la distanza dal bordo del canale in cui è inserito sto' benedetto anello ed ho fatto un foro di 3 mm dall'esterno per poi spingere l'anello: tranquilli, perchè qui siamo ancora all'esterno del corpo vero e proprio del mono; il foro a lavoro ultimato può essere richiuso con del silicone o dello stucco metallico .

A questo punto tiriamo lo stelo: la tenuta idraulica si solleverà ed uscirà un po' di olio. Vedremo adesso il secondo anello, ma stavolta lo spazio di manovra è più agevole e, con la stessa tecnica sopra descritta (cutter + cacciavitino), potremo rimuovere il fermo. Et voilà, possiamo adesso estrarre lo stelo col pistone.

Gettiamo l'olio vecchio (quello venuto fuori dal mio mono era grigio e molto liquido  ) e puliamo l'interno. In fondo vedremo il diaframma che separa il compartimento olio da quello gas.

Misuriamo la sua distanza dal bordo (nel mio caso 11 cm), poi, proteggendo la mano con un panno, mettiamola a mo' di tappo del corpo e col compressore soffiamo attraverso il foro che abbiamo fatto dall'altra parte: spareremo fuori il diaframma. Adesso esaminiamo e puliamo accuratamente l'interno del corpo avendo cura di asciugarlo bene, perchè dobbiamo ancora allargare il foro per l'inserimento della valvola ed i frammenti metallici della foratura si attaccherebbero all'unto dell'interno. Il collo della guarnizione della valvola che ho utilizzato era di 11 mm (misurato col calibro), e di questa misura ho fatto il foro (eventualmente si può forare prima da 6-8 e poi da 11).

É il momento di inserire la valvola dall'interno ed avvitare appena il bullone esterno, per evitare che la valvola scivoli dentro. Assicurate il mono alla morsa e con un lungo cacciavite tenete la valvola dall'interno.

All'esterno mettete il frena filetti forte nel foro sul collo della guarnizione, nel filetto della valvola, sopra e sotto la rondella, quindi avvitate il bullone serrandolo quanto più possibile (occorrono almeno 3 mani, quindi un aiuto è indispensabile ), quindi mettete ancora del serra filetti alla base e sopra il bullone e lasciate ad asciugare fino all'indomani affinché il frena filetti indurisca (tappare anche il buco che avevamo fatto per rimuovere il primo fermo a "C", così domani saremo pronti per le operazioni di riassemblaggio).

Con la valvola definitivamente collocata iniziamo a ricomporre l'ammortizzatore iniziando col riposizionare il diaframma: tenendo aperta la valvola con una brugola, con qualcosa di cilindrico spingiamo il diaframma nella sua posizione (avevamo misurato prima di rimuoverlo 11 cm dal bordo).

Prepariamo il pistone inserendo delle sottilissime lamine tra le lamelle per spessorarle e consentire all'olio di passare agevolmente nella fase successiva e portiamo la vite di regolazione esterna nella posizione massima "Soft". Tagliamo una bottiglia di plastica per usarla come imbuto in modo che la parte stretta abbia il diametro del corpo amortizzatore per un'altezza di 8-10 cm (come si vede dalla foto, io l'ho fatto di 5 cm scarsi ed ho dovuto lavorare all'imboccatura del mono, mentre qualche cm in più rende le cose più semplici, anche se si dovrà rimuovere più olio come vedremo...) ed assicuriamolo al mono con del nastro adesivo.

Procuriamoci una siringa che priveremo dell'ago e del filo elettrico (una quindicina di cm) che priveremo dei filamenti interni per ottenere un tubicino di cui inseriremo un capo nella siringa e l'altro nel foro al centro del dado sotto il pistone.

Ora versiamo l'olio nel mono fino a 2-3 cm dal bordo dell'imbuto. Immergiamo il pistone nell'olio avendo cura che il forellino nello stelo rimanga sempre sommerso e con la siringa immettiamo più volte olio nel tubicino finché non si vedranno più sbuffi di bollicine. A questo punto rimuovere il tubicino ed inserire il pistone nel corpo del mono avendo cura che la fascia in plastica sia correttamente inserita nel bordo del pistone. Se c'è molto olio oltre il bordo del mono levarne un po' con la siringa, quindi iniziare a muovere su e giù lo stelo.

Quest'operazione è molto importante in quanto serve a spurgare l'aria rimasta ancora dentro, quindi fatelo tante volte finché siete certi che non escano più bollicine.

Ora inseriamo il secondo fermo a "C" che avevamo rimosso facendo ben attenzione che si posizioni nel canale più in basso e non in quello del primo fermo, altrimenti dovrete svuotere il mono per toglierlo e quindi ricominciare da capo!! Fate scendere la tenuta idraulica contro il fermo appena posizionato ed inserite il fermo superiore. Togliete tutto l'olio che vedete ed asciugate bene, quindi inserite appena il parapolvere.

Pressurizzate adesso il mono a 2-3 bar e provate a comprimerlo: se tutto è andato bene, lo stelo scenderà bello liscio anche se spingerete forte e, una volta mollato nella posizione di massima compressione, tornerà su da solo dolcemente. Godetevi il momento di giubilo e poi portate la pressione a 8 bar: attenzione, l'aria all'interno è molto poca, quindi nel disinserire il manometro la pressione si abbasserà notevolmente: occorre estrarre il manometro con la massima rapidità, magari continuando a soffiare (fate qualche prova). Riempite un recipiente di acqua ed immergete la valvola: se tutto ha funzionato per il verso giusto, non ci saranno perdite di aria.

Sistemate il parapolvere, ricollocate la molla e regolate il precarico mediante le apposite ghiere, regolate la frenatura idraulica con la vite esterna, rimontate la moto (attenzione: nel rimontaggio la valvola deve essere rivolta verso avanti, facendo attenzione a non urtarla), fate le ulteriori regolazioni e.... FATTO!!

Abbiamo lavorato due giorni, senza contare il tempo impiegato a reperire l'occorrente, ed abbiamo risparmiato circa 300,00-400,00 Euro, ma la cosa più bella è la soddisfazione per il lavoro fatto e vedere la moto bella tesa, non più un po' accasciata su se stessa...

Ringrazio Manuela, preziosissima assistente nell'intervento.